Dobbiaco(BZ), Forcella Baranci da sentiero 8

Luogo di partenza ed arrivoSentiero 8, da Statale 51 nei pressi del lago di Dobbiaco
Note sul ritornoPer evitare di tornare dallo stesso sentiero dell’andata, è
possibile fare un anello molto impegnativo di oltre
2000mt di dislivello (vedi NOTE in fondo alla pagina).
Distanza12.00km circa
Dislivello1300mt circa fatti tutti nei 6km di andata
Tempi4.30 ore
Quota massima2531mt sulla forcella dei Baranci
DifficoltàDifficile non tecnicamente, ma faticoso; molto isolato

Come raggiungere:

Da Dobbiaco, percorrendo la strada Statale 51 in direzione Cortina d’Ampezzo, all’altezza del lago di Dobbiaco ma dalla parte opposta della strada (fare riferimento al punto di inizio della traccia) si trova una brevissima strada ghiaiata cieca con la possibilità di parcheggiare 3/4 auto; nei paraggi si trovano altre piccole piazzole.

Essendo un trekking di nicchia, a causa dei motivi qui sotto descritti, non ho mai visto i posti auto pieni.

Premessa, considerazioni e consigli:

Escursione in luoghi raramente frequentati, molto isolati, con assenza di punti di riparo o strutture, assenza di fontane o punti in cui fare acqua se non in qualche punto dei vari torrenti che si attraversano; se non fosse per il sentiero mantenuto vivo, sembrerebbe quasi che per questa via non passi nessuno.

La lunga salita di circa 6km con 1300mt di dislivello è fisicamente impegnativa sia per i vari attraversamenti di torrenti di grande portata (ma in estate secchi o quasi) non sempre agevoli per la presenza di grandi massi e ghiaione, sia per le pendenze, anche se non sono mai esagerate; non ci sono mai passaggi pericolosi.

Durante gli anni questo sentiero 8 è stato spesso chiuso dal CAI in quanto, essendo attraversato da torrenti, durante i periodi di piena lo rovinano molto; inoltre, proprio per la necessità di attraversare varie volte i torrenti, eviterei di fare questa escursione in periodi piovosi oppure con meteo incerto o addirittura brutto… considerando le loro dimensioni, in presenza di molta acqua, potrebbe essere difficile attraversarli ed inoltre non si sa mai che arrivi una piena d’acqua improvvisa.

Consiglio di portarsi dietro molti liquidi, di fare l’escursione in piena estate per trovare i torrenti quasi secchi (come è capitato a me) o con poca acqua e di partire al mattino ad un orario tale da prevedere di essere in cima alla forcella sulle 9.30 / 10.00 permettendo così di fare tutta la lunga e faticosa salita per la maggior parte in ombra.

Breve descrizione itinerario:

Dal “parcheggio” si nota subito il cartello “Sentiero 8” che nell’agosto 2022 non indicava benissimo la direzione da prendere… quindi non bisogna seguire né la ghiaiata difronte (che comunque finisce subito e si capisce che è necessario tornare indietro) e nemmeno la forestale che sale nettamente a sinistra nel bosco (circa a 90 gradi a sinistra rispetto la ghiaiata), ma prendere il sentierino pianeggiante che costeggia la ghiaiata sulla sinistra infilandosi tra gli alberi.

In poche decine di metri il sentiero gira nettamente a sinistra dove, sul limitare del bosco, costeggia un grande torrente ed inizia leggermente a salire; ci si immette nel letto del torrente nel quale, essendo molto sassoso, si percorre con po’ di fatica fino al nuovo tratto di sentiero (la bandierina CAI rossa e bianca si vede da lontano dipinta su un albero) che ricomincia sulla sinistra sempre sul limitare del bosco costeggiando ancora il torrente.

La salita diventa più ripida fino più o meno al km 1.3 dove bisogna attraversa il torrente per prender il sentiero che continua sulla riva opposta; nel letto del grande torrente, durante l’attraversamento quindi, è facile perdere il tracciato e ci si può aiutare con i pallini rossi dipinti su grandi massi e con gli omini di pietra.

Dopo un breve tratto del sentiero appena preso è necessario attraversare nuovamente il torrente, stando sempre attenti ai pallini rossi ed agli omini di pietra, dove si apre una visione del paesaggio più interessante. Qui ci si accorge che un altro grande torrente si va ad unire a quello che abbiamo attraversato sino ad ora e pertanto per tornare sul lato del bosco da cui abbiamo iniziato, bisogna attraversare anche questo secondo torrente dopo aver percorso un tratto di sentiero in una specie di “isola” tra i due corsi d’acqua.

Durante tutti gli attraversamenti consiglio, oltre a guardare i pallini rossi sui massi ed agli omini di pietra, di guardare anche in lontananza sulla riva opposta per cercare su alberi e massi i simboli CAI che indicano la ripresa del sentiero.

Dopo circa 3km di salita dalla partenza, abbastanza dura ma mai eccessiva, il sentiero diventa finalmente meno noioso e decisamente più gradevole alla vista. Prima sale per un bel bosco, poi si apre su una solitaria e stretta vallata tra le montagne sul cui sfondo si può vedere la meta forcella dei Baranci; qui, dove si intuisce l’isolamento e danno quasi suggestione le alte cime rocciose che ci circondano, il sentiero procede meno ripido tra pratoni e sassaie fino ad arrivare al ghiaione.

Il ghiaione è sinceramente tra i più facili che ho fatto, mai troppo ripido e mai pericoloso; bisogna fare attenzione solamente a due/tre brevissimi passaggi più franosi su pendenza molto accentuata che potrebbero dare problemi a chi ha problemi di vertigini.

Molto breve ma ripidissimo l’ultimissimo pezzo che porta in forcella dove si apre un panorama spettacolare.

Si torna per la stessa via del ritorno; quasi sul finale prestare attenzione alla propria destra in quanto, sotto ad un enorme masso, si può vedere un riparo naturale in cui sono state poste delle decorazioni… all’andata si vede a fatica.

Note:

Relativamente al ritorno è possibile fare un anello evitando di tornare dallo stesso sentiero. Per farlo, dalla forcella, si scende sul versante opposto sempre su sentiero 8 ed arrivati al fondo valle, nei pressi del rifugio Tre Scarperi, si prende il sentiero 9 fino a ritornare sulla Statale 51… così facendo il trekking diventa di oltre 20km ed oltre 2000mt di dislivello, pertanto lo si potrebbe fare in 2 giorni dormendo al rifugio Tre Scarperi.

Relativamente al sentiero 9, l’ho descritto a QUESTA PAGINA.


Traccia GPS:

Cartina
Altimetria

Alcune foto:

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