Dobbiaco (BZ), cima Piatta Alta da sentiero 9

Sentiero 9 da Loc. Seghe (Dobbiaco), Malga Haberer (chiusa), lago di mezzo, forcella del lago, cima Piatta Alta

Luogo di partenza ed arrivoSentiero 9 da Loc. Seghe (Dobbiaco)
Note sul luogo di partenzaSarebbe possibile fare anche un anello, evitando di tornare
dallo stesso sentiero di andata, ma implicherebbe fare oltre
2000mt di dislivello (vedi NOTE in fondo alla descrizione sotto).
Distanza14.50km
Dislivello1700mt fatti tutti nei 7km di andata
Tempi7:00 ore
Quota massima2900mt su cima Piatta Alta
DifficoltàDifficile, molto faticoso

Come raggiungere:

Ho scritto “Dobbiaco” perché è il paese più vicino; in verità, percorrendo la strada Statale 51 da Dobbiaco verso Cortina d’Ampezzo, si supera il lago di Dobbiaco e dopo poco si raggiunge la Località Seghe dove bisogna parcheggiare. Di fronte al sentiero c’è un piccolo parcheggio per circa 4/5 auto e nei paraggi si trovano altre piccole piazzole; essendo un trekking di nicchia a causa del dislivello, non ho mai visto i posti auto pieni.

Breve descrizione itinerario:

Bellissima escursione in luoghi poco frequentati con paesaggi stupendi; lunga salita di 1700mt di dislivello, fisicamente impegnativa ma senza punti pericolosi anche se sono diversi i tratti in cui bisogna fare attenzione e serve passo sicuro.

Totale assenza di fontane o punti in cui fare acqua se non nel torrente nella parte iniziale, prima del lago.

Si parte dal piccolo parcheggio di fronte al sentiero; sfruttate pure i primi 200mt per scaldarvi e prepararvi per la lunga salita di circa 7km.

Il sentiero parte subito ripido ed in poco tempo ci si ritrova a risalire uno stretto canalone (fino al lago), sempre su sentiero in mezzo al bosco, dove sulla destra si ha sempre il bosco e sulla sinistra iniziano delle ripide pareti rocciose.
Il sentiero sale sempre ripido, ci sono alcuni brevi passaggi stretti, scoscesi, con ghiaia molto friabile e scivolosa, in quanto umida, dove bisogna avere passo sicuro e prestare molta attenzione a non scivolare.
In due/tre punti bisogna attraversare il torrente con non troppe difficoltà.
Si passa una bella cascatella sulla sinistra ed in breve tempo si raggiunge un cancelletto in legno che bisogna richiudere. Continua la salita ripida nel bosco, pochi e brevi i punti in cui il sentiero spiana.
Arrivati ad un piccolo valico, inizia una breve parte quasi pianeggiante con due tratti di sentiero stretto (sempre nel bosco) con, sulla destra, un pendio molto ripido; in questi tratti, sulla sinistra, ci sono catene e funi a cui aggrapparsi come sicurezza (secondo me più utili in discesa che in salita).
Ricomincia la salita ripida nel bosco, si arriva alla Malga Haberer (chiusa, 1909mt) e si prosegue sempre in salita fino a dei bellissimi prati.
La salita diventa finalmente più lieve fino a lago di mezzo dove ci si potrà riposare un po’.

Subito dopo al lago inizia il ghiaione che porta alla forcella del lago, molto ripido nella parte finale, consigliate le bacchette soprattutto per il ritorno per quando lo si fa in discesa.

Dalla forcella (2536mt) parte a sinistra il sentiero (in agosto 2021 non ho visto alcun cartello che lo indica) per cima Piatta Alta per il quale non serve alcuna imbragatura.
Dopo poco ci sono due punti attrezzati, il primo banale, il secondo facile ma più suggestivo.
Il sentiero procede abbastanza ripido fino ad un camino in cui bisogna fare una semplice e breve arrampicata libera (il pezzo più “difficile” soprattutto in discesa).
Si sale poi per ripido sentiero sassoso a tratti molto ghiaioso e friabile; in più punti consiglio di guardarvi bene attorno per vedere i segni CAI verniciati sui sassi e gli omini di pietra.
Nell’ultimo pezzo si sale molto più facilmente in un lastrone di roccia con molti sassi fino alla cima.

Dalla cima Piatta Alta (2905mt) vista a 360 gradi su 3 cime di Lavaredo, monte Paterno, Picco di Vallandro, lago di Dobbiaco e molto altro.

Dalla cima Piatta Alta si può andare alla Croda dei Baranci (2922mt) in circa 15/20min; in tale tratto ci sono passaggi esposti attrezzati non difficili in cui è consigliabile imbrago anche se non ho visto nessuno averlo.
Io, essendo da solo e senza imbrago, non ci sono andato.

Si rientra per la stessa via; In discesa sono diversi i tratti in cui bisogna fare attenzione a non scivolare.

Note:

Relativamente al camino sopra citato, è necessario fare una brevissima e facile arrampicata; se presa con calma, in salita è molto semplice e ricca di appigli; in discesa gli appigli non si vedono molto bene, ma nulla di difficile. Attenzione ai tratti ghiaiosi e friabili.

Relativamente al ritorno è possibile fare un anello evitando di tornare dallo stesso sentiero. Per farlo, dalla forcella, si scende sul versante opposto sempre su sentiero 9 ed arrivati al fondo valle, nei pressi del rifugio Tre Scarperi, si prende il sentiero 8 fino a ritornare sulla Statale 51… attenzione perché il trekking diventa di oltre 20km ed oltre 2000mt di dislivello, pertanto lo si potrebbe fare in 2 giorni dormendo al rifugio Tre Scarperi.

Relativamente al sentiero 8, l’ho descritto a QUESTA PAGINA.


Traccia GPS:

Cartina
Altimetria

Alcune foto:

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