Passo Peschiera (FI/FC), Itinerario 1

Passo della Peschiera (FI/FC, 925mt), sentiero 555, La Preda, Cortecce, Fontanacce, Pian Baruzzoli, sentiero 429, cascate dell’Acquacheta, deviazione opzionale per la parte alta della cascata dell’Acquacheta, Molino dei Romiti, Bivacco Cà del Rospo, sentiero 415A, Strada Provinciale SP55, sentiero 415A, Colle del Tramazzo (1006mt), Passo del Tramazzo, sentiero 553, Cozzo del Diavolo (1073mt), Monte Bruno (1087mt), sentiero 555

Luogo di partenza ed arrivoPasso della Peschiera (FI)
Distanza20km
Dislivello1050 / 1100mt
DifficoltàMedio / Facile
Tempi6.00 / 6.30 ore
Quota massima1090mt
Data escursione30/03/2023

Come raggiungere:

Il passo della Peschiera (925mt), che separa l’Emilia Romagna dalla Toscana, si trova sulla strada che unisce Marradi (FI) a San Benedetto in Alpe (FC) esattamente nel punto in cui la strada provinciale SP74 (tratto Toscano) cambia nome in SP55 (tratto Emiliano Romagnolo) per la diverse competenze delle due regioni.

Si parcheggia l’auto esattamente sul passo, nei pressi del cartello marrone che ne indica nome e quota.


Premessa:

Inserisco questo tragitto sia nella sezione Emilia Romagna che Toscana in quanto si svolge ampiamente in entrambe le regioni.

Il giro non presenta alcuna difficoltà tecnica, passaggi pericolosi o impegnativi, di per se è un giro facile che però categorizzo di medio/facile difficoltà in quanto distanza e dislivello lo fanno diventare sicuramente stancante… sentieri molto belli e rilassanti.


Breve descrizione itinerario:

Descrivere i dettagli di questi lunghi ma mentalmente rilassanti 20km, farebbe diventare lunga e noiosa la descrizione, pertanto mi limiterò a elencare le parti più sostanziali; l’escursione può essere divisa in due parti:

Prima parte:

E’ la parte più facile del giro, inizia dal Passo della Peschiera (FI/FC, 925mt) dove si lascia l’auto e si prende il sentiero 555 che si sviluppa in salita su larga strada ghiaiata/sterrata.

Dopo circa 1.5/2km Si lascia il sentiero girando nettamente a sinistra con un’ampia curva; ora il nuovo sentiero, senza numerazione, diventa con fondo sterrato, stringendosi man mano che lo si percorre pur rimanendo molto semplice; tra tratti aperti e tratti più boschivi, si attraversano i ruderi delle località La Preda, Cortecce e Fontanacce, sino ad arrivare ad uno scorcio alla propria destra, a lunga distanza e dall’alto, sulle cascate dell’Acquacheta; si prosegue fino alla prossimità della borgata Pian Baruzzoli, ancora abitata.

Si gira nettamente a destra in direzione cascate dell’Acquacheta; il sentiero dopo poche decine di metri inizia a scendere ed in alcuni tratti potrebbe essere scivoloso se ha piovuto di recente.

Ci si immette su un sentiero ( (*) vedi nota più avanti) che si incrocia, dove si dovrà andare a sinistra in direzione San Benedetto in Alpe… ma non subito! Prima si farà una breve deviazione a destra, per andare a visitare le cascate dell’Acquacheta; la prima, percorrendo il sentiero, la si vede in lontananza alla propria sinistra, la seconda la si raggiunge arrivando alla pozza.

A questo punto si può fare, come prevede questa traccia, una seconda breve deviazione opzionale fino ai pressi della parte alta della prima cascata osservata; in tal caso bisogna attraversare il torrente e prendere il ben visibile sentiero tutto in salita… consiglio vivamente di seguire la traccia per fare entrambe le deviazioni anche se tra andata, ritorno, foto ed eventuale pausa “panino” vi potrebbe far impiegare circa un’oretta.

Ultimate le deviazioni, si ritorna sui propri passi fino a tornare all’incrocio (*) in cui si procederà su facile discesa in direzione San Benedetto in Alpe senza però arrivarci in quanto, all’incrocio con il sentiero 415A, lo si prenderà alla propria sinistra in salita che diventerà sempre più ripida fino alla strada SP55 dove inizierà la seconda parte del giro.

Seconda parte:

Nella prima parte del giro, se si sono percorse tutte le due deviazioni consigliate, si sono fatti circa 300mt di dislivello; nella seconda parte si fanno pertanto i rimanenti oltre 700mt… ed infatti appena attraversata la strada SP55, inizia subito un sentiero su salita ripida, su lastroni in spazio aperto, molto panoramico soprattutto sul versante destro in cui si è vicini alla cresta senza però alcun punto pericoloso.

Ci si addentra pian piano nel bosco, il sentiero diventa sterrato, la lunga salita diventa più moderata, con tratti quasi pianeggianti, fino ad arrivare dopo molto tempo al Colle del Tramazzo.

Breve e facile discesa su ghiaiata fino al passo del Tramazzo per poi ricominciare a salire nettamente su sentiero sterrato fino al Cozzo del Diavolo; breve tratto di pianura e poi ancora salita fino al Monte Bruno.

Ancora un pochino di discesa, salita ripida… e poi discesa che arriva velocemente all’auto.


Traccia GPS:

Cartina
Altimetria

Alcune foto: