Ferrata Roda di Vael (BZ)

Gruppo del Catinaccio, nei pressi del passo Costalunga

Luogo di partenza ed arrivoRifugio Paolina (2125mt)
Distanza7.60km circa
Dislivello760mt l’intera escursione di cui circa 250mt per la ferrata
Tempi1:10 ore, dal rif. Paolina al Passo Vajolon (2550mt);
1:00 ore, dal Passo Vajolon alla cima di Roda di Vael (2806);
1:40 ore, dalla cima di Roda di Vael al rif. Roda di Vael;
40min, dal rif. Roda di Vael al rif. Paolina;
Quota massima2806mt, vetta Roda di Vael
DifficoltàMolto facile con un breve punto di difficoltà media
Data escursione19/06/2022

Come raggiungerla e breve descrizione itinerario:

Da Nova Levante (Bz) in direzione passo Costalunga, circa 1km dopo il lago di Carezza, sulla sinistra si trova la stazione della seggiovia Paolina che porta al rif. Paolina; si prende pertanto l’impianto di risalita e dal rifugio inizia l’escursione ad anello.

Con il rif. Paolina alle spalle si va a sinistra e si prende il sentiero 552, comodo, facile, panoramico con vista sulla parete gialla della Roda (parete ovest) e sulla parete (più in basso, a strati vicino al sentiero) di arenarie formate dall’erosione di antiche montagne porfiriche; nei vari bivi si seguono sempre le indicazioni in salita verso il passo di Vajolon. Il sentiero diventa più ripido risalendo un bel canalone roccioso/ghiaioso in cui in alcuni punti particolarmente levigati sono state messi gradoni di legno, cordino ed una scala metallica per facilitare la salita; presenti tratti panoramici senza tratti esposti o pericolosi. Si arriva al passo dove è presente un piccolo spiazzo in cui è possibile indossare comodamente l’imbrago.

Inizia qui la ferrata, senza alcuna targa, che in pratica è un sentiero attrezzato di cresta fino alla croce in cima alla Roda di Vael (2806mt). La ferrata, perfetta per la prima esperienza o per ragazzini, è sempre molto semplice, in alcuni punti non è presente alcuna attrezzatura ma non è necessaria in quanto tali passaggi non sono mai esposti o pericolosi; questa semplicità vi farà apprezzare e fotografare in tranquillità il bellissimo panorama che spazia su Pale, Marmolada, Sella, Sasso Lungo fino all’arrivo alla croce in vetta.

La discesa inizia su facile sentiero per poi diventare più ripido e franoso fino a raggiungere un cavo di sicurezza ed una scaletta che semplificano la discesa; si arriva alla forcella delle Rode racchiusa tra la Roda di Vael e la Roda del Diavolo in cui è presente un bivio.

Andando a sinistra (che non ho fatto in quanto credo non ne valga assolutamente la pena) si evita la parte di difficoltà media della ferrata e tramite spezzoni di cavo si scende un noioso e franoso canalino fino ad intercettare il sentiero che porta al rif. Roda de Vael (a quanto sentito dire, nel giugno 2022, gi spezzoni di cavo non sono in buono stato in quanto questo tratto è poco frequentato).

Andando a destra (o meglio dritto) si raggiunge il punto più basso della forcella delle Rode con l’aiuto di alcune staffe per poi risalire una piccola paretina; la risalita avviene in diagonale su parete completamente verticale e molto esposta che, vedendola percorrere da chi ci precede, da un senso di grande difficoltà tecnica e sinceramente, non amando le ferrate troppo difficili nonostante le abbia fatte, mi aveva messo un po’ di soggezione!

In verità, nonostante la totale verticalità ed esposizione, il tratto si affronta bene in quanto sono presenti numerose staffe metalliche di aiuto ben raggiungibili anche da persone basse come me, presenti anche alcuni gradini larghi che permettono di mettere entrambi i piedi per ripartire comodi; l’ultimo tratto è il più suggestivo in quanto bisogna aggirare una piccola roccia sporgente senza la presenza di staffe ma con alcuni comodi appigli naturali. Consiglio di affrontare tutta questa breve parte con estrema calma e tranquillità, non abbiate fretta e guardatevi bene attorno per cercare gli appigli… vedrete che non farete troppa fatica, ve lo dice uno che si era fatto un po’ suggestionare 😉

Si arriva ad uno spiazzo, il Pian del Diaol (2625mt) in cui, di fronte a noi, è possibile vedere la parete della Torre Finestra con un croce in una finestra di roccia. Si prosegue su sentiero fino ad un bivio.

Andando a destra, dopo poco, inizia la ferrata del Masarè che non abbiamo fatto per problemi di tempo.

Andando a sinistra si scende su sentiero attrezzato da cavo e scalette in cui bisogna scendere anche stretti canalini nei quali uno zaino ingombrante potrebbe dare problemi. Finito il tratto attrezzato si scende su comodo sentiero al rif. Roda di Vael e, sempre su facile sentiero, si torna al rif. Paolina.


Note:

Anche se si tratta di una ferrata facile e, per questo molti decideranno di non considerarla, a mio parere vale assolutamente la pena di farla; è una escursione molto bella, panoramica e rilassante.


Traccia GPS:

Cartina
Altimetria

Alcune foto: