Ferrata/sentiero attrezzato Ivano Dibona, Monte Cristallo, Cortina (BL)

Luogo di partenzaParcheggio ristorante Rio Gere, Cortina D’Ampezzo (BL), vedi sotto
maggiori dettagli
Luogo di arrivoHotel Ospitale in località Ospitale su S.S. 51 Alemagna dopo Cortina
D’Ampezzo in direzione Dobbiaco
Distanza13.50km circa
Dislivello1200mt circa
Tempi8:00 / 9:00 ore
Quota massima3008mt, cima del Monte Cristallino (opzionale)
DifficoltàMedio / Difficile
Nessuna difficoltà tecnica, alcuni punti non attrezzati in cui serve passo
molto sicuro, fisicamente impegnativa per la prima salita e la lunga durata
RiferimentiRistorante Rio Gere, telefono 0436 3434
Rifugio Son Forca, telefono 388 1941559, www.rifugiosonforca.it
Data escursione15/08/2022

Note:

La traccia qui proposta è il percorso ufficiale Ivano Dibona e, non essendo un anello, per percorrerla bisogna organizzarsi con due automobili; in realtà è possibile compiere due percorsi ad anello: il primo, tagliando una parte del percorso Ivano Dibona (non trattato), il secondo compiendolo tutto ma allungandolo di qualche ora e km (vedi accenno alla fine della descrizione).

Come meglio specificato in seguito, la ferrata è tecnicamente facile tanto da essere meglio identificata come sentiero attrezzato; attenzione però ad alcuni passaggi delicati, non attrezzati, che potrebbero essere un vero problema per alcune persone; considero tuttavia l’escursione di difficoltà medio alta per la sua durata complessiva ma soprattutto per la ripida salita iniziale.

Come raggiungerla, breve descrizione itinerario:

Da Cortina D’Ampezzo imboccare la strada regionale SR48 (Via Cantore, indicazioni per Misurina, Passo Tre Croci, Auronzo) e proseguire per alcuni km fino alla località Rio Gere dov’è presente un ampio parcheggio.

Considerando il dislivello e la durata/lunghezza dell’escursione, consiglio di saltare il primo lungo e ripido tratto di salita, prendendo (al parcheggio a quota 1700mt) l’impianto di risalita Rio Gere che porta al Rif. Son Force (quota 2215mt).

Scesi dall’impianto si raggiunge facilmente in pochi minuti il Rif. Son Force; da qui, fino al 2017, era presente una vecchia bidonvia che portava al Rif. Lorenzi nei pressi della forcella Stounies… purtroppo è stata smantellata e, ad Agosto 2022, non si sa ancora se e quando verrà ricostruita; ad Agosto 2022 risulta chiuso anche il Rif. Lorenzi.

Pertanto (purtroppo) è necessario incamminarsi dal Rif. Son Force (2215mt) verso l’ex Rif. Lorenzi (2900mt circa) lungo il canale del Vallone Stounies che ha tutti i difetti del mondo: è brutto, noioso, faticoso, ripidissimo e su fondo detritico ghiaioso che, in molti tratti soprattutto dalla metà in poi, sono molto instabili… ma cercate di resistere per circa un’ora e mezzo / due ore perché ne sarà valsa la pena per tutto il resto dell’escursione!

Finalmente al Rif. Lorenzi è possibile riposarsi un pochino ed indossare l’imbrago; dal rifugio si raggiunge in 100/200mt la forcella Stounies (2932mt) dalla quale inizia la ferrata.

La ferrata, o sentiero attrezzato, è talmente lungo e ricco di punti interessanti che credo sia noioso per il lettore vederseli riportati tutti qui… nonostante non vi siano mai delle difficoltà degne di nota, se siete curiosi di tutti i dettagli del percorso vi segnalo che su alcuni siti sull’argomento (pochi) fanno una lunghissima descrizione a riguardo; parlerò soltanto di alcune caratteristiche che mi hanno colpito.

L’escursione è meravigliosa, da fare assolutamente nonostante la mancanza della bidonvia sopra citata; rimanere in quota tra i 2500 ed i 3000mt per così tante ore, in un massiccio del genere, con un paesaggio simile, è veramente un’esperienza unica e per quante foto possiate vedere in giro, nessuna farà mai giustizia allo spettacolo naturale che avrete difronte.

E’ costituita da una continua alternanza di tratti attrezzati e tratti su sentiero non attrezzato in cui si cammina liberi; i tratti attrezzati sono sempre semplici, non sono mai necessarie particolari doti atletiche o tecniche particolari e l’esposizione è sempre contenuta.

Anche i tratti a piedi sono particolarmente semplici ma ci sono alcuni brevi passaggi (se non ricordo male 3 o 4) in cui una fune o un cordino di sicurezza sarebbero stati molto utili o comunque rassicuranti; nulla di estremamente esposto ovviamente ma, oltre a poter impaurire alcune persone, scivolare e cadere in questi passaggi non attrezzati potrebbe essere a mio parere molto pericoloso. Non capisco perché altri tratti veramente semplici siano stati attrezzati mentre questi passaggi no.

Si inizia subito con alcuni particolari molto belli: salita quasi verticale ben attrezzata con scala e comodi gradini, alcuni passaggi suggestivi in grotta dove la torcia non è necessaria ed il caratteristico e famoso ponte sospeso che avrete visto in numerose foto e cartoline.

Circa 10/15min dopo al ponte, si raggiunge un bivio (2980mt che chiamo A) in cui si può andare facoltativamente a sinistra per raggiungere la cima del Cristallino; se invece si va a destra si continua per la Dibona.


Variante per la cima del Cristallino (non indicato in traccia per motivi di meteo nella giornata in cui l’ho fatta):

Al bivio A sopra descritto si va a sinistra, si percorre una leggera discesa a mezzacosta, si sale per una sella e si supera un facile spigolo fino ad un secondo bivio (che chiamo B, a circa 10min dal bivio A). Salire da destra per una breve cengia, poi per un breve tratto verticale di circa 10mt ben attrezzato per spuntare, dopo 5min, sulla cima del Cristallino (3008mt). Dal lato sinistro della cima scendere per un facile canalino fino al bivio B; procedere a ritroso sulla stessa via dell’andata fino al bivio A per riprendere la Dibona.


La Dibona prosegue poi su tratti di crinale, cengie, forcelle, passaggi caratteristici e paesaggi spettacolari; lungo tale tratto, degni di nota sono i molti ruderi di postazioni di cecchini, antichi bivacchi, ricoveri militari e il ristrutturato bivacco Buffa di Perrero, originariamente una caserma militare, ora bivacco panoramico in cui è possibile fare una pausa.

Nei pressi del Col dei Strombi (2017mt) termina l’ambiente roccioso ed in discesa si passa tra prima mughi e poi bosco fino alla forestale dove andremo a destra in direzione Ospitale (se si andasse a sinistra si farebbe una lunga forestale che riporta alla macchina).


Periodo consigliato:

Vista la costante percorrenza in quota, solo in giornate con condizioni meteo stabili di bel tempo.


Traccia GPS:

Cartina
Altimetria

Alcune foto: