Ferrata Giovanni Lipella, Tofana di Rozes, Cortina D’Ampezzo (BL)

Rifugio Dibona (2053mt), galleria del Castelletto (2480mt), bivio Tre Dita (2700mt), Tofana di Rozes (3325mt), Rifugio Giussani.

Luogo di partenza ed arrivoParcheggio del Rifugio Dibona (2053mt)
Distanza12km circa
Dislivello1300 / 1400mt, presenti tratti di “sali/scendi”
Tempi6:30 / 7:30 ore
Quota massima3225mt, sulla Tofana di Rozes
DifficoltàDifficile per la fatica, non per passaggi tecnici (vedi note sotto)
RiferimentiRifugio Dibona, Rifugio Giussani
NoteObbligatoria torcia, possibilmente frontale, per la lunga galleria attrezzata
Data escursione19/08/2023

Note:

Questa escursione non prevede particolari difficoltà o passaggi tecnici; nella seconda parte della ferrata, ovvero da monte Tre Dita in poi, aumentano i tratti verticali e l’esposizione, ma la roccia (come anche nei tratti precedenti) offre sempre molti appigli naturali ed i tratti scivolosi, in condizioni ovviamente di bel tempo, sono veramente pochi.

E’ indispensabile avere una torcia, possibilmente frontale, per la lunga galleria attrezzata ma soprattutto è fondamentale informarsi sullo stato di innevamento del percorso in quanto, se presente neve, potrebbero decisamente complicarsi alcuni tratti verticali di ferrata!

Anche se è prevista una via di fuga, non sottovalutare la lunghezza dell’escursione ed affrontarla solo se si è abbastanza abituati a percorrere escursioni di 7/8 ore con un dislivello simile.

Come raggiungerla:

Da Cortina D’Ampezzo prendere la strada che porta al passo Falzarego. Poco dopo l’abitato di Pocol è ben visibile sulla destra una stradina asfaltata che devia per il bosco; all’inizio della stradina ci sono i cartelli che indicano i rifugi Pomedes e Dibona.

Si prosegue per tale stradina stretta ed asfaltata fino ad un bivio dove, sempre in auto, si mantiene la sinistra su stradina forestale ghiaiata sconsigliata alle auto troppo basse.

Si arriva all’ampio parcheggio del rifugio Dibona; il parcheggio è grande ma ATTENZIONE perché, essendo una ferrata molto frequentata, in alta stagione è facile trovare molta gente già alla mattina presto facendo fatica a parcheggiare (quando l’ho fatta in agosto 2023, il parcheggio era praticamente pieno già alle 6:45 di mattina).

Breve descrizione itinerario:

Dal rifugio Dibona (2053mt), proseguendo verso monte, si prende un sentiero ben indicato da un cartello di legno e ben tracciato fino ad un bivio (Valon de Tofana, 2120mt) dove, come indicato da un altro cartello di legno, si andrà a sinistra su sentiero 442 (a destra invece c’è la via del ritorno e si proviene dal rifugio Giussani). Si prende appunto il sentierino a sinistra, sempre ben tracciato che, con poco dislivello, costeggia il versante meridionale della montagna fino ad un bivio dove l’indicazione per la ferrata è un po’ ambigua e si potrebbe sbagliare strada se si è distratti a guardare il magnifico paesaggio; a tal bivio si procede a destra in netta salita fino ad arrivare all’attacco della ferrata (2480mt), alla galleria del Castelletto.

L’avvicinamento fatto sino ad ora è abbastanza lungo, circa 3km.

Si indossa l’imbrago e la torcia frontale, si sale una scala metallica e si giunge all’ingresso della galleria del Castelletto, internamente attrezzata prima con scala metallica e fune, poi solo con fune camminando su rocce ripide e scivolose.

Terminato questo tratto, la galleria fa un bivio e sulla parete c’è scritto “Ferrata Lipella” con una freccia verso destra; se si va a destra, si esce dalla galleria e si percorre un sentiero fino al prossimo tratto attrezzato; se invece si va a sinistra, si percorre un altro tratto di galleria in salita che spunta in cima ad una postazione di controllo, dopo di che, tramite breve discesa attrezzata, ci si ricongiunge al sentiero dell’alternativa a destra… in pratica andando a sinistra si perde un pochino di tempo senza molto significato, decidete cosa preferite.

Si affrontano ora tratti di sentiero alternati a cenge e tratti attrezzati, alcuni scivolosi per la presenza di acqua che spiove, senza alcuna difficoltà e con poco dislivello sino ad arrivare al bivio del monte Tre Dita (2700mt).

Da qui iniziano i tratti più faticosi e si inizia ad affrontare la parte maggiore del dislivello; quindi se siete stanchi, approfittate della via di fuga a sinistra seguendo l’indicazione “Cantore” (Cantore era un vecchio rifugio non più in uso) per arrivare su sentiero al rif. Giussani.

Andate a sinistra (per pochi metri) anche se siete curiosi di vedere tre piccole torri scavate dai militari durante la Guerra.

Proseguendo a destra invece si continua per la ferrata… si percorre una lunga cengia in leggera salita fino a raggiungere una successione di tratti verticali della ferrata e tratti non verticali ma molto esposti; sono passaggi faticosi, ma anche molto ricchi di appigli naturali (se presente molta gente, qui iniziano le file che faranno perdere tempo).

Arrivati alla fine della ferrata, si gira l’angolo per scoprire una “brutta” sorpresa… la cima è ben visibile, non è per niente vicina ma soprattutto si intuisce sin da subito che la salita sarà ripida e dura… ed in effetti lo è!!!

Primo tratto di sentiero facile fino ad una sella (3030mt) dove potete scegliere se scendere al rifugio Giussani o se puntare alla vetta; in tal caso, si parte subito su traccia di sentiero ripida, sassosa, tutta sotto al sole fino alla meritata cima della Tofana di Rozes (3225mt).

Discesa: dalla cima si ritorna alla sella (3030mt) per poi scendere a destra su traccia di sentiero “spacca gambe”, segnato non troppo bene da omini di pietra e puntini blu sulle rocce; in alcuni tratti bisogna “disarrampicare” dei gradoni.

Si giunge al rifugio Giussani dove, su comodo sentiero, si arriva al punto già visto in precedenza, Valon de Tofana; si ritorna al rifugio Dibona per la stessa via.

Periodo consigliato: da metà/fine giugno ad inizio settembre per le giornate lunghe. Indispensabile bel tempo e soprattutto stabile.


Traccia GPS:

Cartina
Altimetria

Alcune foto: